L’Italia è il paese della sottovalutazione dei rischi corsi per violenze sessuate, dell’inoccupazione e della sottoretribuzione femminile, della sottorappresentanza delle donne nei luoghi dove si decide, della più feroce lesività della loro immagine nella comunicazione e nella pubblicità. In questo stato di cose, {{i tagli all’occupazione ed all’investimento sociale riguardano molto da vicino il futuro delle cittadine della Repubblica}} e si inquadrano in una visione politica “patricentrica” che ben poco ha distinto un governo dall’altro, tra quelli che si sono avvicendati alla guida del Paese.

{{La revoca nominale della consigliera nazionale di parità Fausta Guarriello}}, la quale per sua competenza, appunto, ha messo in guardia i ministeri competenti sull’impoverimento mirato all’intera cittadinanza femminile, è{{ un atto che denota la volontà di procedere su una strada dove le donne saranno ancora più ricattabili}} e senza difesa altra che non sia quella della solidarietà femminile

L’indignazione fa parte della nostra dimensione politica, la sottintendiamo anche quando chiediamo agli uomini di tornare sui loro passi come facciamo ora.

{{Noi produciamo ricchezza in un paese che ce la sottrae a vantaggio di pochi,}} ma soprattutto alla sua destinazione naturale: nutrire, istruire, curare, abitare senza distinzioni tra donne e uomini, bambine e bambini. _ La nostra nozione della politica è il perseguimento della soddisfazione di queste necessità, e lavoriamo per l’ascolto delle nostre parole ovunque siano pronunciate in nome di queste che sono diritti, il cui rispetto solo può collocare l’Italia nella legalità internazionale.

{{Sappiamo di economia e di consumi responsabili}}, in una città e una regione che pagano da sempre il prezzo delle ineguaglianze, e quello che vediamo rende sempre più difficile la convivenza tra generi e popoli. Sappiamo però di essere quelle che hanno dato vita alla nazione civile pretendendo il diritto al voto e alle libertà personali: oggi lo facciamo anche svelando la possibilità di riparare volta per volta alle palesi ingiustizie commesse contro tutte ed ognuna.

{{Dal 25 Novembre 2008 un’anfora sarà la testimone della staffetta dell’UDI contro le violenze}} e percorrerà tutta l’Italia, si riempirà delle denuncie e delle parole delle donne: ascoltarle conviene per cambiare quello che si deve