Dopo l’uccisione, lo scorso 6 febbraio 2011, a Bologna della trentaduenne Ilham Azounid e del suo bambino di due anni per mano del marito, altri due casi di femicidio in Emilia-Romagna ripropongono il drammatico fenomeno della violenza di genere. Martedì 22 marzo 2011, a Carpi, Giuseppa Caruso di 45 anni, è stata uccisa a coltellate dal marito con cui era sposata da dieci anni, mentre la figlia di 9 anni dormiva nella stanza accanto.

Il 2 aprile 2011 Camilla Auciello, una donna di 35 anni, è stata uccisa a martellate e con colpi di forbici dal convivente a Baricella, un Comune del Bolognese. Il compagno, Claudio Bertazzoli, un appuntato dei carabinieri di 45 anni, ha confessato l’omicidio poche ore dopo. La figlia di due anni era in casa durante l’omicidio.
_ Alle origini del gesto probabilmente la crisi della coppia, motivo sempre più spesso addotto dagli assassini quando confessano questi efferati delitti.

Nel giro di poche settimane solo nella nostra regione sono stati consumati ben tre omidici di donne ed anche di un bambino di due anni, ucciso insieme alla madre.
_ Questo dato conferma le [nostre indagini->http://www.casadonne.it/cms/images/pdf/pubblicazioni/materiali/femminicidio_2010.pdf]: secondo la nostra ultima ricerca sul femicidio in Italia, nel 2010 le donne uccise per mano di un uomo a loro vicino sono state ben 127.

Ciò che emerge da questi dati è che sono assolutamente sottostimati, sono dunque la punta di un iceberg che deve essere approfondita, in quanto la nostra ricerca non è sostenuta che dal lavoro volontario sulla stampa nazionale, ma quello che segnalano è che tale fenomeno è in costante aumento.

Chiediamo con forza alle istituzioni che questo massacro venga fermato, attraverso forme di prevenzione e di sostegno alle vittime di violenza di genere.

Da anni ci battiamo sulla divulgazione del fenomeno del femicidio: condurre campagne di educazione al rispetto delle differenze e sulla prevenzione della violenza è assolutamente urgente e necessario nel nostro paese, dove si sconta un ritardo di politiche di genere enorme rispetto ad altri stati dell’Unione Europea.