Alla vigilia della Festa della mamma, Amnesty International ha richiamato
l’attenzione dei leader dell’Unione europea (Ue) sulla necessita’ di
migliorare la salute materna a livello mondiale. In attesa dell’esame, da
parte del Consiglio dell’Ue, della Comunicazione della Commissione europea
sulla salute globale, l’organizzazione ha sollecitato l’Ue a considerare
quest’ultima come una questione di diritti umani, un aspetto che non e’
adeguatamente riconosciuto nella Comunicazione della Commissione.

La Comunicazione dovrebbe costituire la base di una posizione comune
dell’Ue centrata sui diritti umani, in vista del Summit delle Nazioni
Unite sugli Obiettivi di sviluppo del millennio (Osm) previsto a
settembre. Amnesty International fa particolare riferimento all’Obiettivo
5, relativo alla riduzione della mortalita’ materna e al raggiungimento
dell’accesso universale alla salute riproduttiva.
_ Oltre mezzo milione di
donne, il 99 per cento delle quali nei paesi in via di sviluppo, muore
ogni anno durante il parto.

I progressi in questo settore sono stati limitati a causa dell’effetto
combinato di gravi violazioni dei diritti umani come la discriminazione di
genere, le mutilazioni genitali femminili, gli aborti insicuri, i
matrimoni forzati e precoci e la violenza sessuale. Amnesty International
chiede all’Ue di prendere in considerazione le barriere specifiche che
donne e ragazze incontrano nell’accesso alle cure mediche e di promuovere
i diritti sessuali e riproduttivi, compreso il diritto ad accedere in modo
volontario, sicuro ed efficace a servizi di pianificazione familiare e di
contraccezione.

‘I passi avanti sugli Osm sono collegati a quelli della situazione dei
diritti umani nel mondo. L’Ue deve affrontare le violazioni dei diritti
umani che pregiudicano il diritto alla salute. In questo modo, potrebbero
essere contrastate le ragioni di fondo della poverta’, come la
discriminazione, e i gruppi vulnerabili potrebbero ricevere attenzione
prioritaria’ – ha dichiarato Nicolas Beger, direttore dell’Ufficio di
Amnesty International presso l’Ue.

Nel 2008 il Parlamento europeo aveva adottato una risoluzione in cui
esprimeva forte preoccupazione per la mancanza di progressi nella
riduzione della mortalita’ materna nel mondo. Tuttavia, da allora sono
stati fatti pochi passi avanti. L’Ue deve fare di piu’ per garantire che
le cure per la salute materna siano accessibili, accettabili e di buona
qualita’. Il miglior modo per farlo e’ di istituire meccanismi di
controllo che, da un lato, chiamino a rispondere i responsabili di quanto
fatto o non fatto e dall’altro garantiscano i piu’ alti livelli possibili
di salute all’interno e all’esterno dell’Ue.

‘L’Ue dovrebbe considerare la salute da una prospettiva basata sui diritti
umani, non solo per migliorare la salute materna ma anche per sradicare le
violazioni dei diritti umani connesse. Cio’ puo’ essere fatto solo
combattendo la discriminazione di genere, assicurando l’accesso universale
alle cure mediche per tutti, soprattutto per i gruppi piu’ vulnerabili, e
fornendo rimedi e riparazioni efficaci per le violazioni dei diritti
umani’ – ha concluso Beger.