Martedì 26 gennaio ore 10,00 in occasione della Giornata della Memoria 2016, verrà presentato alla Camera dei Deputati, Sala del Cenacolo, il libro fotografico di Ambra Laurenzi “Ravensbrück – Il lager delle donne”, edito da Punto Marte Editore, Soligo (TV) 2015.*
Situato nella regione del Brandeburgo, 80 Km a nord est di Berlino, il campo di Ravensbrück era stato costruito già nel 1939 per ospitare donne tedesche asociali e delinquenti comuni; successivamente sembrò adatto a recludere le donne dei paesi progressivamente occupati dai nazisti, zingare, ebree, oppositrici al regime, omosessuali, testimoni di Geova. Così a Ravensbrück furono immatricolate ben 132.000 donne e decine di migliaia di loro vi persero la vita tramite fucilazione o nelle camere a gas, oppure morirono per malattia, stenti, lavoro, fame, freddo, altre purtroppo anche a seguito di esperimenti medici di cui erano le cavie. La conoscenza e la Memoria di questo luogo è stata resa quasi impossibile perché negli anni ha conservato poco dell’originaria struttura concentrazionaria per vari motivi, inoltre al momento della sua apertura, non ha avuto l’attenzione di foto e riprese cinematografiche a testimoniarne gli orrori, per futura memoria anche della sofferenza atroce di queste donne.
Così l’autrice, con l’inserimento di fotografie realizzate negli ultimi dieci anni, ha voluto testimoniare, non tanto dell’immagine storica del campo, ma la sua contemporaneità, la sua emergente significazione tutt’ora presente attraverso le sensazioni che il luogo ancora sollecita percorrendolo in silenzio, quasi in meditazione, senza smarrire il senso del tempo ma ricercando nei segni rimasti, il tratto dell’evocazione e quella ribellione interiore che ci annovera tra gli umani. Infatti la scelta narrativa deriva dalla convinzione che un luogo della Memoria debba essere percepito ancora come testimonianza di una terribile pagina che la storia purtroppo ha scritto, che sia ancora in grado di interrogarci e di renderci consapevoli. Altra caratteristica del libro è che il percorso storico-narrativo risulta omogeneo, poiché le immagini si alternano, dialogano e si confrontano continuamente con i testi storici curati da Aldo Pavia, con documenti originali, con brevi frasi tratte dalle testimonianze delle deportate.
Una delle due sezioni conclusive del libro è dedicata alle donne sopravvissute che, dopo aver creato nel 1948 un primo nucleo di ex-deportate appartenenti a quattro diverse nazioni, hanno costituito ufficialmente nel 1965, con l’iniziale partecipazione di 11 Paesi, il Comitato Internazionale di Ravensbrück, che ancora oggi persegue i suoi obiettivi.
La seconda sezione invece contiene una nota esplicativa del campo con alcune fotografie storiche.
Ma sentiamo la testimonianza diretta dell’autrice e le motivazioni che l’hanno spinta a dedicare molto del suo impegno professionale a questa ricerca per immagini.
Sono andata a Ravensbrück, per la prima volta, nel 2005 in occasione delle celebrazioni del 60.mo anniversario della Liberazione e sono rimasta molto colpita da tutte le donne che dai diversi paesi europei, ma anche dagli Stati Uniti e da Israele, hanno voluto raggiungere quel luogo lasciato 60 anni prima, con un viaggio lungo, difficile e doloroso. A momenti di intensa emozione hanno alternato momenti di solidarietà, alla pena del ricordo hanno associato la condivisione con le compagne ritrovate, alla fatica fisica hanno fatto fronte con la coscienza del valore civile e politico della loro testimonianza. Ho attraversato quindi quel luogo, accompagnando mia madre, che a Ravensbrück è stata deportata politica insieme a mia nonna, consapevole di essere una piccola presenza cui veniva data la possibilità di raccogliere il testimone di una storia che ha coinvolto intere generazioni di donne, vittime di un trauma che, spesso, non ha trovato ascolto. A quella visita ne sono seguite altre che mi hanno portato spontaneamente a pensare al mio essere figlia e nipote di deportate, al mio ruolo di delegata nel Comitato Internazionale di Ravensbrück, entrambe strettamente connesse alla mia attività di fotografa.
Ho cominciato la narrazione del campo di Ravensbrück nel 2006 con la realizzazione del DVD “Le Rose di Ravensbrück” che, attraverso le parole delle deportate italiane, aveva l’obiettivo di diffondere la conoscenza del campo, quasi sconosciuto in Italia, di rendere omaggio a queste italiane sopravvissute e a tutte quelle che non sono tornate. Il progetto di questo libro nasce invece anni dopo e si basa sulla convinzione che, utilizzando linguaggi più attuali, i luoghi possano raccontarci molto più di quanto possiamo percepire a prima vista, anche se come in questo caso, molte delle strutture sono andate distrutte. L’altra considerazione che mi ha motivato, è legata alla scarsa documentazione iconografica del campo, dovuta al fatto che nel momento della sua liberazione il 30 Aprile 1945 da parte dell’Armata Rossa, a Ravensbrück non sono state fatte tutte le fotografie e le riprese che hanno contraddistinto l’arrivo degli Alleati negli altri campi. Inoltre non è stato nemmeno possibile visitarlo dopo la guerra e fino alla caduta del Muro di Berlino, perché diventato “caserma” per militari sovietici. Tutto ciò che abbiamo è un album di circa 90 fotografie realizzate dalle SS, con immagini sostanzialmente di propaganda ed alcune immagini “rubate” al momento della liberazione del campo.

Certamente un libro di immagini non può in alcun modo restituire qualcosa alla loro sofferenza, ma nel tentativo compiuto da Ambra Laurenzi c’è sicuramente l’impegno e la volontà di non dimenticarle e di non far dimenticare l’inferno di Ravensbrück.
Il libro, che a Roma si può acquistare alla Libreria Feltrinelli Colonna, fa parte delle numerose iniziative che l’ANED, Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti, ha realizzato nel corso del 2015 in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione, ed è stato presentato nel campo di Ravensbrück nel corso delle celebrazioni.

*Interverranno alla presentazione Aldo Pavia, vice-presidente Nazionale ANED, consigliere ANED sezione di Roma, il prof. Enrico Menduni, docente ordinario di Cinema, Fotografia e Televisione presso l’Università di Roma Tre, Ambra Laurenzi, fotografa, consigliera ANED sezione di Roma, delegata per l’Italia del Comitato Internazionale di Ravensbrück. Modera il dibattito Laura Ricci, giornalista e scrittrice.
(Ingresso di Vicolo Valdina, 3/a Prenotarsi al – cerimoniale.adesioni@camera.it indicando data e ora dell’evento. L’ingresso alla Sala sarà consentito fino alle ore 9.45)

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