Circa 300 tra ONG e associazioni chiederanno al Procuratore della Corte Penale Internazionale di aprire un’inchiesta sui crimini di guerra commessi da Israele a Gaza: il documento con cui prende avvio la raccolta di adesioni alla campagna.

{{Al Procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI)}}

Il diritto è il segno distintivo della civiltà umana. Ogni progresso dell’umanità è coinciso con il consolidamento del diritto. La sfida che ci pone l’aggressione di Israele contro Gaza consiste nell’affermare, in mezzo a tanta sofferenza, che {{alla violenza deve rispondere la giustizia}}.

Crimini di guerra? Solo i tribunali possono condannare. {{Ma tutti noi dobbiamo recare testimonianza}}, perché un essere umano esiste solo in relazione agli altri. Le circostanze danno tutta la sua dimensione all’articolo 1 della {{Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1949,}} «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza».

La protezione dei popoli, e non quella degli Stati, è la ragion d’essere della Corte Penale Internazionale. Un popolo senza Stato è il più minacciato di tutti, e davanti alla Storia si trova sotto la protezione delle istanze internazionali. Il popolo più vulnerabile dev’essere il più protetto. Uccidendo i civili palestinesi, i carri armati israeliani fanno sanguinare l’umanità. Ci siamo battuti perché il potere del Procuratore generale fosse al servizio di tutte le vittime, e questa competenza deve permettere che {{tutto il mondo riceva un messaggio di speranza}}, quello della costruzione di un diritto internazionale basato sui diritti delle persone. E insieme, un giorno, potremo rendere omaggio al popolo palestinese per il contributo che ha dato alla difesa delle libertà umane.

{Campagna iniziata il 19/01/2008}