Vent’anni fa, il 5 ottobre 1990, a Treviso, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI) di concerto con Telefono Azzurro, approvarono la “Carta di Treviso”, un documento di autoregolamentazione deontologica che impegna i giornalisti a norme e comportamenti eticamente corretti nei confronti dei minori (e nel trattamento delle notizie che li coinvolgono direttamente o indirettamente). Nel preambolo della Carta si legge: “FNSI e Ordine dei Giornalisti, consapevoli che il fondamentale diritto all’ informazione può trovare dei limiti quando venga in conflitto con diritti fondamentali delle persone meritevoli di una tutela privilegiata e che, fermo restando il diritto di cronaca in ordine ai fatti, va ricercato un bilanciamento con il diritto del minore, in qualsiasi modo protagonista della cronaca, ad una specifica tutela, richiamano le specifiche normative previste dal Codice di Procedura Penale e dal Codice di Procedura Penale per i Minori”.

A seguito della pessima trattazione da parte della stampa della vicenda di pedofilia a danno di una bimba in provincia di Palermo ho redatto una lettera supportate da numerose firme, di cui al link del mio blog L’Agenda delle Donne, il Blog di Patrizia Cordone  https://lagendadelledonneilblogdipatriziacordone.wordpress.com/2018/02/20/lettera-aperta-a-difesa-delle-bambine-stuprate-anche-dalla-pessima-stampa/

Il caso di pedofilia in provincia di Palermo a danno di una bimba. Della serie “confezionare” la notizia travalicando ogni regola di rispetto alle vittime a maggiore ragione se si tratta di bambine abusate, violentate, vendute e date in pasto dalla stampa carnefice alla curiosità morbosa dell’opinione pubblica, violando persino la segretezza dei verbali giudiziari.

Lettera aperta a difesa delle bambine stuprate anche dalla pessima stampa.

Lettera supportata da petizione: per la raccolta-firme chi interessata-o, scriva pure il proprio nome e cognome (per es. aderisco …, sottoscrivo …) a commento del post qui al termine della lettera sul Blog oppure al post sulla pagina facebook omonima,

Spett.le Telefono Azzurro onlus – sede nazionale – Egr. Prof. Ernesto Caffo, Presidente –  On.le Sandra Cioffi, Vice Presidente – Gent.ma Prof.ssa Valeria Marino Esposito, Vice Presidente Vicario

Spett.le Consiglio Nazionale Ordine Giornalisti –  Egr. Dott. Carlo Verna, Presidente

Al Consiglio di Disciplina Nazionale – Egr. Dott. Giovanni Battista Faustini – Presidente – Gent.le D.ssa Laura Trovellesi Cesana – Vice Presidente

Spett.le Fnsi – sede nazionale – Egr. Dott. Giuseppe Giulietti, Presidente

Spett.le Ansa – Egr. Dott. Giuseppe Cerbone, Amministratore Delegato e Direttore Generale; – Egr. Dott. Andrea Fossati, Vice Direttore Generale; Egr.Dott. Luigi Contu, Direttore Responsabile.

Spett.le La Sicilia – Egr. Dott. Mario Ciancio Sanfilippo, Direttore –  Egr. Dott. Domenico Ciancio, Condirettore.

Spett.le La RepubblicaRedazione centrale – Redazione Palermo – Egr. Dott.  Mario Calabresi, Direttore;  Egr. Dott. Dario Cresto-Dina, Vice-Direttore; Egr. Dott. Enrico Del Mercato, Capo della redazione – Edizione di Palermo.

Ogg.: segnalazione violazione “Carta di Treviso” – vostri articoli attinenti gli abusi pedofili a danno della bimba in provincia di Palermo  pubblicati il 19 c.m.

A fronte della pessima trattazione della vicenda da parte della stampa si voglia richiamare la Vostra cortese attenzione all’esamina di  inottemperanze rispetto alla Carta di Treviso disciplinante i rapporti tra informazione ed infanzia.

Purtroppo ad ogni fatto di cronaca a danno di noi donne corrisponde un vasto repertorio di stereotipi, luoghi comuni e voyeurismo usati in abbondanza dalla stampa, ancora di più se si tratta di bambine. Da ore sta circolando la notizia di abusi pe-do-fi-li commissionati da due genitori  a danno della loro figlia di nove anni venduta a dei conoscenti nella provincia di Palermo. Cosa riferisce la stampa? L’‘Ansa (*) e La Sicilia (*) “Prostituta a 9 anni”;  “I fatti si sono svolti in un paese del palermitano. Oltre alla coppia sono stati arrestati i due uomini con cui la bambina ha avuto rapporti sessuali a pagamento, cit. Ansa (*). Nessun accenno alla pedofilia, semmai per esempio dall’articolo La Repubblica redazione di Palermo (**)  di questa infelice bimba il “bravo” (??) giornalista sottolineerebbe il ruolo attivo: “L’inchiesta è iniziata dopo la denuncia di un uomo che ha visto in aperta campagna la piccola appartarsi con uno dei due indagati“. Scrivere invece, che “uno dei due indagati si appartava con la piccola” evidentemente non attiene alle sue categorie morali. Quindi secondo la sintassi mentale del giornalista lei c’è stata e si è fatta pagare, invece scrivere più correttamente “questi uomini la stupravano per danaro pattuito  con i suoi genitori“, no? Caso eclatante di colpevolizzazione della vittima minorenne. Come se ciò non bastasse, si riferisce persino della trascrizione degli stralci tratti dai verbali dell’interrogatorio alla bambina pubblicati da La Sicilia  e da La Repubblica, oltre che da gran parte dei quotidiani, tanto per soddisfare la lettura dei morbosi, dei voyeur e dei pedofili. Trattandosi di un fattaccio avvenuto oltretutto in un paesino dove tutti conoscono tutte-i, a nessuna-o è sovvenuto di proteggere la piccola dalla diffusione dettagliata di fatti traumatizzanti ed a causa dei quali oggi oppure un domani appena cresciuta potrebbe essere ulteriormente ferita moralmente, stigmatizzata, colpevolizzata ed emarginata? Chi ha diffuso quei verbali, si é macchiato di una pesante violazione di segreti d’ufficio con tutte le aggravanti trattandosi di fatti a danno di una minore. Chi li ha pubblicati e travisato la vicenda, dovrebbe essere sottoposto al consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti, della Federazione nazionale della stampa italiana ed imparare a memoria il Manifesto di Venezia per il rispetto e la parità di genere. Meglio ancora se si avviasse ad un percorso di rinsavimento deontologico della professione giornalistica.

Soprattutto quanto riportato dalla stampa in merito a questa triste vicenda violerebbe la Carta di Treviso, con protocollo firmato il 5 ottobre 1990 dall’Ordine dei giornalisti, dalla Federazione nazionale della stampa italiana e da Telefono azzurro onlus, quali componenti del Comitato nazionale di garanzia per l’informazione sui minori e per l’attuazione, la quale Carta di Treviso ingiunge , tra l’altro, che “nessun bambino dovrà essere sottoposto a illeciti attentati al suo onore e alla sua reputazione”.

Stigmatizzando gravemente i fatti esposti, si auspica l’adozione dei dovuti provvedimenti, la pubblicazione di un articolo di scuse a correzione del precedente e la cessazione del reitero di comportamenti professionali lesivi la dignità delle vittime di tali abietti reati, sia per le vicende in corso che future, incongrui all’etica giornalistica.

Con osservanza.     Seguono 130 firme.

I link degli articoli menzionati:

(*)

(**)