Con un documentario realizzato per Rai Cultura si è inaugurato, al Quirinale questo Otto Marzo, molto partecipato e dedicato al diritto di voto alle donne, coincidente con l’apertura delle Celebrazioni per il Settantesimo della Repubblica; una coincidenza che non è semplicemente temporale ma che è il fondamento della Repubblica stessa. Un documentario breve ma significativo. Un racconto fatto dalle parole di Anna Garofalo (cui ha dato voce l’attrice Valeria Golino) la giornalista che dal settembre 1944 al 1952 toccò nella sua trasmissione radiofonica Parole di una donna tutti i temi all’avanguardia per l’epoca, da un punto di vista femminile.
Al Quirinale erano presenti molte donne della politica, dell’associazionismo e dello spettacolo. In apertura, la Ministra Giannini ha sottolineato come l’istruzione sia il veicolo fondamentale per educare ragazze e ragazzi alla parità e combattere gli stereotipi e la violenza; ha lanciato un progetto di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per aumentare l’accesso delle donne agli studi scientifici (oggi al 38%), per ottenere uno ‘sprigionamento dell’intelligenza femminile’ anche in questa direzione e tener conto delle vere aspirazioni e del talento delle nuove generazioni.
La mattinata ha avuto un crescendo emozionante quando hanno preso parola le vere protagoniste della giornata. È intervenuta Marisa Rodano, testimone di quel meraviglioso marzo 1946 che vide l’esercizio del diritto di voto. Rodano, tra le fondatrici del comitato pro-voto, nel ricordare il suo instancabile impegno ha riferito che l’ottenimento del voto non fu un cammino facile: ci furono moltissime riserve rispetto alla questione del voto alle donne, ma alla fine votarono.
Nel suo intervento, Lidia Menapace, protagonista della Lotta di Liberazione, ha affermato di essere ancora oggi partigiana e ha sottolineato che la nostra Repubblica è la Repubblica delle donne: 1 milione di donne l’hanno voluta e l’hanno scelta.
Presente anche una delegazione dell’Unione Donne in Italia (Udi), che ha curato una parte della ricerca fornendo informazioni e fondamentali documenti d’archivio.
Dopo un intermezzo di musica tutta al femminile, hanno offerto le loro testimonianze M. Romana De Gasperi, Elena Marinucci, Beatrice Rangoni Machiavelli e la scrittrice Samar Fatany che ha espresso la felicità di vivere un Otto marzo dedicato al Diritto di voto poiché l’Arabia Saudita, il suo paese, ha visto le donne alle urne per la prima volta solo qualche mese fa.
Un filo conduttore della giornata è stato quello dell’impegno delle donne nella politica e il conseguente tema della rappresentanza. Impegno testimoniato dalla presenza di tre sindache in prima linea nell’amministrare con passione e con non poche difficoltà tre piccoli centri del sud Italia.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a conclusione della giornata, nel suo discorso puntuale, ricco di riferimenti, mai retorico, ha sottolineato per prima cosa che l’Otto marzo è una giornata di impegno e ha il sapore di una festa quando celebra ‘la partecipazione’; una partecipazione che le donne conoscono da sempre, fin dalla lotta di Liberazione, fin dal fondamentale protagonismo delle donne alla Costituente. Importanti parole il Presidente ha pronunciato sull’attuale momento storico che conta un astensionismo soprattutto femminile, sul presente troppo fluido caratterizzato da una crisi economica dalla quale non si può uscire senza il lavoro delle donne e sul lavoro alle donne; una mancanza di opportunità che oggi più che mai contribuisce ad allontanare le donne dall’esperienza della maternità.