La legge funziona ma i medici  obiettori sono ancora troppi. Per prevenire l’aborto bisogna  iniziare a parlare di sessualità nelle scuole, – dichiara  Mario Puiatti, Presidente Nazionale dell’AIED – Associazione Italiana per l’Educazione Demografica.

“I dati raccolti e presentati dal Ministero della Salute sull’applicazione della legge 194/78 dimostrano che in questi trentasei anni la legge ha funzionato, visto il calo del numero di aborti nel nostro paese. Resta tuttavia alto il numero di medici e paramedici obiettori di coscienza, dato che andrebbe considerato nei suoi aspetti politici interni al sistema delle carriere nella sanità italiana, che poco ha a che fare con il rispetto del diritto o con i dubbi di coscienza.

Il rapporto poi tra punti nascita e centri per l’IVG ci sembra stiracchiato in un calcolo che non tiene conto del contesto: il rispetto e l’applicazione della legge non può basarsi sull’oscillazione tra richiesta e offerta come se fossimo al mercato del pesce. Il sistema sanitario nazionale, che – a differenza che per la gravidanza e il parto – nell’ambito delle IVG agisce in regime di monopolio, deve garantire l’intervento entro le otto o nove settimane e per questo il numero di strutture e di medici disponibili sul territorio diventa significativo. Questo è il dato critico.

Infine, ci chiediamo quando finalmente affronteremo una strategia di prevenzione primaria dell’aborto, pianificando in modo serio e capillare corsi di educazione sessuale e sulla contraccezione nelle scuole. L’Italia, da questo punto di vista, è ancora un paese molto arretrato.”