Sensi: a loro è dedicato il numero 2/2021 di Marea

Li usiamo, ogni giorno e per tutta la vita, ma non è detto che ne siamo pienamente coscienti. Sono i nostri cinque sensi, che di fatto sono l’espressione materiale della funzionalità relazionale del nostro corpo. Li diamo per scontati, per la maggior parte del tempo, e ci rendiamo conto della loro importanza quando ne misuriamo, all’improvviso, l’indispensabilità se ci vengono a mancare. A loro abbiamo dedicato il secondo numero di Marea di questo difficile 2021, ancora in pandemia.

Un malanno improvviso, un incidente nel quale uno o più sensi viene leso: ecco che ci accorgiamo quanto i nostri sensi siamo noi, semplicemente ma inesorabilmente.

Questa mancanza o anche solo la limitazione della nostra vita sensoriale è oggi raccontata da tutta l’umanità dopo l’avvento della pandemia del Covid19, (a questa dedicammo il numero 2 dello scorso anno, intitolato Dopo) e chissà che questa forzata amputazione possa insegnare che darli per scontati è perdere.

Dopo la sbornia causata dall’onnipotente impero della vista nelle nostre esistenze, prima con la tv, poi con l’onnipresenza dei monitor piccoli e grandi nel quotidiano un minuscolo virus ha costretto l’umanità a rimettere al centro l’indispensabilità del corpo e dei suoi sensi, diventati fino a nuova data pericolosi, bloccati e crudamente vulnerabili.

Mi sono imbattuta molti anni fa in un libro che ritengo davvero fondamentale: si chiama, non a caso, Storia naturale dei sensi e a scriverlo è Diane Ackerman, ecclettica studiosa ecofemminista che negli ultimi trent’anni ha esplorato l’in­treccio tra umanità, natura e sentimenti: dal suo bestsellers The Zookeeper’s Wife è stato prodotto il delicato e struggente film La signora dello zoo di Varsavia con Jessica Chastain, ma la straordinaria capacità di guardare alla natura in modo poetico e politico insieme la si percepisce scorrendo i titoli dei suoi molti testi presenti al sito, nel quale dice come ogni sua opera sia stata una avventura a tutto tondo, intellettualmente, emotivamente e fisicamente coinvolgente.

Storia naturale dei sensi è un libro che, nella mia esperienza di formazione decennale, non è mai stato fermo nella libreria a prendere, come si suol dire, polvere; piuttosto ha preso molti colpi nelle varie borse da viaggio che mi hanno seguito per incontri pubblici, lezioni a scuola e in università. Una miniera infinita di stimoli, citazioni, notizie e curiosità sui cinque sensi. Perché, come scrive Diane Ackerman in Storia naturale dei sensi “Non esiste altro modo: per capire quella febbre meravigliosa ch’è la coscienza, dobbiamo cominciare a capire i sensi, come si sono evoluti, come possono essere estesi, che limiti hanno, a quali tabù li abbiamo sottoposti, che cosa ci possono insegnare del mondo affascinante nel quale abbiamo il privilegio di abitare”.

In questo numero di Marea , nel quale celebriamo anche il lavoro di Susan MollerOkin, ricordiamo Nawal Al Saadawi e proponiamo una rilettura di Una donna di Sibilla Aleramo, trovate articoli di Elisa Aste, Anna Bellini, Marta Bignone, Claudio Canavese, Daniela Cassini, Laura Cima, Michela Fantozzi, Ilaria Franciotti, Monica Lanfranco, Antonia Longo, Monica Martinelli, Stefano Marullo, Mario Moisio, Beatrice Monroy, Rossana Piredda, Loretta Pistilli, Federica Serra. Prenotazioni copie e abbonamenti alla mail monica.lanfranco@gmail.com