dalla rivista Noi Donne
dalla rivista Noi Donne

L’assemblea nazionale dell’UDI del 18 giugno scorso ha deciso un anno di mobilitazione nazionale sulla Piattaforma Corpolavoro dal 26 settembre 2016 al 26 settembre del 2017.
Il primo appuntamento, il 26 settembre prossimo, è sulla salute riproduttiva delle donne
Adesso basta! Siamo da troppo tempo impegnate, in un estenuante rapporto con le istituzioni nella difesa della legge 194, nel contrasto all’obiezione selvaggia e allo smantellamento e depotenziamento dei consultori pubblici.
Siamo molto indignate per la mancanza di senso di responsabilità e legalità di chi ci governa e amministra la cosa pubblica.
Intendiamo ottenere, con tutte le realtà del movimento che vorranno stare con noi, il rispetto di quelle leggi che riguardano la salute delle donne.
Queste le richieste dell’UDI al Governo e al Parlamento:
1) Prevenzione, contraccezione sicura e gratuita in tutt’Italia
2) Educazione e informazione sessuale nelle scuole e non solo
3) Campagne di sensibilizzazione diffuse ed efficaci
4) Regolamentazione dell’obiezione di coscienza alla legge 194: scelta politica di non avere primari obiettori, con un tetto massimo di obiettori per ogni reparto; contropartite da richiedere al personale obiettore (più ore anche dedicate alla prevenzione e contraccezione, pena riduzione dello stipendio); incentivi al personale non obiettore che è costretto a carichi di lavoro molto più pesanti.
5) RU486 in Day Hospital fino a 63 giorni (9 settimane) come in tutta Europa
6) Affrontare le inadempienze del Ministero della salute nel rispetto delle sentenze del Comitato europeo dei diritti sociali nelle quali si condanna l’Italia in ben 2 ricorsi avanzati da LAIGA nel 2012 e da CGIL nel 2014.
A livello locale, in ogni Regione le UDI raccoglieranno in vista del 26 dati sulla situazione reale per sapere quanti consultori vi sono e come “funzionano”, se hanno équipe complete e sono finanziati in modo adeguato; quanti sono i reparti ospedalieri che fanno IVG e come sono distribuiti; se vengono registrate e dove le donne che si rivolgono alla struttura pubblica per contraccezione d’emergenza e per IVG, compresa quella farmacologica; se esistono elenchi del personale obiettore e se sono consultabili.
Il 26 settembre prossimo in mattinata ci saranno nelle varie Regioni manifestazioni sotto le sedi della sanità regionale e incontri con assessore/i alla sanità per chiedere impegni concreti e definitivi.
Per quanto riguarda il Lazio noi donne delle UDI romane abbiamo già a disposizione una ricerca fatta da Giovanna Scassellati e altri dati su cui stiamo lavorando, ma aspettiamo e ci auguriamo che altre, singole o associate, vogliano sentirsi parte attiva in questa nostra lunga mobilitazione. Con molte di loro abbiamo già fatto un percorso comune, come quello che qualche anno fa ha bloccato la legge Tarsia.
C’è molto lavoro da fare, dalla raccolta dati, ai contatti col mondo dell’informazione e al coinvolgimento dei social media. Ma, soprattutto, c’è bisogno di incontrarci, mettere in comune conoscenze e competenze, tornare a stare insieme in tante per vedere riconosciuto finalmente in pieno
il nostro diritto alla salute e all’autodeterminazione.
Per adesioni:
udiromanalagoccia@gmail.com udimonteverde@gmail.com