Inaugurato l’autunno “rovente” di Vicenza: la posta in gioco è il Referendum consultivo sulla destinazione dell’area Dal Molin. Riceviamo da Lalla Trupia questa nota, pubblicata nei giorni scorsi su “articolo21.info”, che all’analisi politica affianca l’appello “a non lasciar soli” cittadine/i di Vicenza che si battono per riaffermare un diritto democratico.Sabato scorso due violente cariche della polizia contro i manifestanti del Presidio NO Dal Molin hanno inaugurato, dopo più di due anni di mobilitazioni pacifiche, l’autunno “rovente” di Vicenza. Molti i feriti e i contusi tra i manifestanti,due tra i poliziotti. Mai prima di quel giorno c’erano stati interventi così pesanti, improvvisi, ingiustificabili da parte delle forze dell’ordine. Resta perciò –nonostante le ricostruzioni contrastanti- la sgradevole sensazione che sia l’avvertimento che “ormai si fa sul serio” e soprattutto che il Referendum consultivo sulla destinazione dell’area Dal Molin, voluto dall’Amministrazione di centrosinistra e dal Sindaco Variati per il prossimo 5 ottobre, debba essere impedito.

{{A chi fa così paura il pronunciamento dei vicentini?}}

{{Sicuramente a Berlusconi}}, che con una lettera, invita il Sindaco a soprassedere, in nome della sovranità e della difesa nazionali e dei vincoli internazionali, che, essendo ancora secretati, restano ad oggi del tutto ignoti.

{{Al Centrodestra locale}} – Lega compresa – che con l’inganno ha venduto la propria città e si è rifiutato pervicacemente di sentirne la voce. Penso che sarebbe più che naturale chiedere conto ai dirigenti del Carroccio del fatto che su una vicenda così sentita dalla comunità locale appoggi e abbia appoggiato senza riserve {{le decisioni calate da Roma sulla testa della città}}. Altro che “paroni a casa nostra”…………!,

{{All’europarlamentare PD Paolo Costa}}, che, non contento di essere stato insignito da Prodi commissario straordinario Dal Molin, ha accettato felice il reincarico da Berlusconi, quasi si sentisse {{l’unto dal Signore}}, senza mai accettare un confronto democratico e alla luce del sole con i cittadini .

{{A chi ha vinto il mega-appalto sull’area}} – le solite COOP emiliane – e ai cementificatori vicentini che ne raccoglieranno le briciole.

E infine {{a chi, tra i politici nazionali e locali – ivi compresi quelli del PD – spera che finisca questa imbarazzante seccatura}} e che finalmente Vicenza torni ad essere quella comunità a loro cara, perché moderata e soprattutto “suddita”.

Questa città, per la prima volta nella sua storia politica, ha conosciuto una straordinaria mobilitazione culturale e politica. {{La vicenda Dal Molin, comunque si concluderà, ha trasformato Vicenza da città “muta” in città “parlante”.}}Per questo impressiona in questi giorni, di fronte alla campagna violenta dei rappresentanti politici e istituzionali del centrodestra contro il Referendum e contro il Sindaco Variati che l’ha voluto e intende farlo svolgere serenamente, il silenzio imbarazzato e imbarazzante dei parlamentari, locali e nazionali del suo partito, il PD ,e {{si sente enormemente il vuoto lasciato in Parlamento dalla Sinistra}}.

Lo svolgimento sereno della consultazione del 5 Ottobre rappresenta {{uno spartiacque nella vita e nella cultura della nostra comunità}}: {{NON POSSIAMO RINUNCIARCI}}.
Sappiamo che raggiungere il quorum di 35.000 votanti sarà difficile,ma possiamo farcela.

Una scelta insensata fatta da due Governi diversi doveva secondo i calcoli di entrambi attuarsi nel giro di pochi mesi. Invece {{la mobilitazione straordinaria e inattesa di un’intera comunità}},la vittoria inimmaginabile del centrosinistra alle elezioni amministrative, il pronunciamento negativo ancora più imprevisto del TAR Veneto che ha bloccato l’inizio dei lavori, il rifiuto di due piccoli comuni limitrofi di ospitare un villaggio americano di 215 villette con scuole e parcheggi inclusi, hanno reso il cammino irto di ostacoli. E non è bastato a luglio il frettoloso contropronunciamento favorevole del Consiglio di Stato. Ad oggi il Governo e i militari statunitensi non sono materialmente in possesso dell’area Dal Molin. {{E la mobilitazione continua}}.

Speriamo che in questo mese di settembre non si giochi da più parti, come purtroppo è accaduto troppe volte in questo nostro tormentato paese, la carta della violenza, degli scontri e della provocazione per spaventare i cittadini e vanificare il confronto democratico.

Se il Referendum del 5 Ottobre dirà SI all’acquisizione al patrimonio comunale di quei 500.000 metri quadrati, forse c’è la speranza che gli americani ci ripensino.
Questa è la posta in gioco nella nostra piccola città e sappiamo che {{si tratta di interessi potenti}}.

{{Non possiamo esser lasciati soli}}. A Vicenza non si affronta una piccola questione locale, ma una grande questione nazionale che merita l’impegno di quanti si battono per la pace e credono che i popoli, le comunità, i cittadini abbiano il diritto di scegliere il proprio futuro.