image_miniDi fronte ai terribili e sempre più frequenti episodi di terrorismo degli ultimi mesi e al crescente problema delle ondate migratorie il CIPMO – Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente – in collaborazione con l’On. Khalid Chaouki e CSA – Centro Piemontese di Studi Africani, organizza il Convegno “MIGRAZIONE ACCOGLIENZA INCLUSIONE COSVILUPPO – Il ruolo delle Diaspore Med-Africane” che si terrà a Milano il 18 aprile 2016.

Il Convegno sarà l’occasione per presentare, con il contributo di alcuni dei maggiori esperti italiani in materia, il nuovo progetto CIPMO sul ruolo delle Diaspore Med-Africane nell’accoglienza e nell’inclusione dei rifugiati e degli immigrati che parte dalle comunità ormai stanziali in Italia (si stima circa 6 milioni di individui), originarie del Medio Oriente e dell’Africa – ove maggiormente oggi sono concentrati i focolai di crisi – per sviluppare, in raccordo con le principali istituzioni e la società civile, un percorso pluriennale e su scala nazionale che porti queste comunità ad essere protagoniste, in prima persona, della lotta al radicalismo e al terrorismo, grazie a un processo di medio periodo che parta dall’accoglienza, per favorire l’inclusione dei nuovi arrivati e anche il co-sviluppo economico con i paesi di origine.

immigrazione-integrazioneObiettivo principale del progetto è sviluppare il dialogo tra queste comunità, le istituzioni e la società civile circostante, per combattere il radicalismo tramite l’interazione economica, l’integrazione educativa, il dialogo interreligioso, lo scambio culturale e la cooperazione. In specifico, nel medio periodo si faciliterà la creazione di un network dei principali soggetti coinvolti e la realizzazione di una serie di attività articolate su tutto il territorio, per una gestione concreta e positiva della questione, per supportare i processi di inclusione dei nuovi arrivati, anche ai fini economici, sociali e culturali, affidando alle comunità stanziali anche un ruolo di ambasciatori e di “ponte” verso i paesi di provenienza. Questi i temi su cui bisogna riflettere:

È possibile vivere le nuove ondate migratorie come una opportunità per la nostra società? L’Europa fino ad oggi ha avuto una reazione prevalentemente difensiva, facendo perno solo sulla equazione migrazione/sicurezza, in ottica di emergenza, che da sola non basta: è ora di sviluppare invece un approccio positivo e di medio-lungo periodo.

 I terribili attentati che stanno sconvolgendo l’Europa dimostrano quanto sia cruciale che queste comunità non diventino luoghi di chiusura, dove si alimentano frustrazione e radicalizzazione.

Gli immigrati stanziali – cittadini di seconda e terza generazione viventi nei nostri paesi – sono parte integrante della nostra società, pienamente inseriti nel processo produttivo e nel settore dei servizi e ne costituiscono un elemento essenziale e vitale.

Si stima che il loro numero in Italia sia di circa sei milioni, e fra essi oltre un milione è costituito da italiani a pieno titolo, con diritto di cittadinanza.

Le comunità di cittadini, di rifugiati e di immigrati giunti dal Sud del Mediterraneo e dall’Africa, sono un elemento chiave per favorire percorsi di inclusione e di co-sviluppo.

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