La WILPF Italia, Lega internazionale delle donne per la pace e la libertà, esprime dolore e infinito sconforto per l’uccisione repentina di Vittorio Arrigoni, morto ammazzato a 36 anni nella striscia di Gaza.

Lo ricordiamo come uno dei pochissimi giornalisti stranieri presenti a Gaza durante l’offensiva militare israeliana “Piombo Fuso”. Aveva scelto di vivere e lottare in quella striscia di terra assediata e dimenticata volutamente da tutto il mondo per informare e denunciare la guerra permanente di Israele contro la popolazione palestinese. Era arrivato la prima volta a Gaza come rappresentante dell’ISM (international solidarity movement) a bordo di un battello del Gaza Freedom Movement che violando con successo il blocco navale israeliano di Gaza aveva aperto la strada due anni dopo alla Freedom Flottilla, iniziativa alla quale anche la WILPF Italia ha dato la sua adesione. Abbiamo continuato ad ascoltare con interesse e partecipazione i suoi racconti, dal suo blog, nelle telefonate in diretta nei molti presidi nelle città italiane che si collegavano in diretta con lui a Gaza, nelle corrispondenze con le radio ancora libere di questo paese in cui l’informazione è un disastro (soprattutto nei confronti dell’”invisibile” Striscia di Gaza).

La sua morte ci priva di tutto questo, ed è una perdita enorme.
Il rispetto per il suo impegno ci impone comunque di provare a capire, per ricordarlo nel migliore dei modi e per continuare il suo e nostro impegno a fianco della resistenza palestinese (quella dei gruppi politici, ma soprattutto dei contadini, dei pescatori, degli studenti, dei medici ecc.)

“A Gaza solo i morti hanno visto la fine della guerra. Per i vivi non c’è tregua che tenga alla battaglia quotidiana per la sopravvivenza.” Con queste sue parole,noi lo ricorderemo e cercheremo di andare avanti, verso la giustizia, accompagnati dalla sua esortazione, “restiamo umani!”

La WILPF Italia si stringe ai familiari, agli amici, all’International Solidarity Movement, rinnova l’ impegno con tutte le associazioni che lottano contro l’assedio, l’occupazione israeliana, per una pace giusta, continuando l’ azione politica, culturale e umanitaria per rompere l’isolamento di Gaza.

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