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Notes on a Pebble è un’installazione interattiva di Cristina Caprioli, coreografa e teorica, da anni attiva sulla scena scandinava.  Sviluppando il concetto di coreografia espansa Caprioli condurrà un laboratorio che, indagando testo, gesto, narrativa, corpo, traduzione, sfocerà in Notes on a pebble.

Incorniciato dalla proiezione del film Yellow Labor, questo lavoro installativo-performativo vedrà il pubblico e i partecipanti al workshop coinvolti nello scrivere su piccoli sassi la coreografia (testo/libro/romanzo) investigata durante il laboratorio.

Una parola per sasso, un sasso dopo l’altro, il romanzo si trasferirà sul pavimento della Stazione Leopolda, connotando lo spazio di senso e significato e creando un’immagine di grande impatto. Una dimostrazione di lavoro collettivo, di scrittura/lettura come micro-traslazione di lunga durata, di traduzione come passaggio/ritorno da una materialità all’altra, come spostamento di significato dalla narrazione alla materia.

Da lunedí 9 a venerdí 13 maggio 2016, Fabbrica Europa ospiterà il laboratorio intensivo Yellow Labor condotto dalla coreografa e teorica Cristina Caprioli.
Il laboratorio offrirà una panoramica sulla pratica coreografica di Caprioli e della sua compagnia ccap e si svolgerà contestualmente alla realizzazione dell’installazione interattiva Notes on a Pebble.
Il workshop assume il concetto di coreografia come linguaggio specifico ma multiplo, in movimento, pronto a cambiare tratti, ma non traccia, intraducibile, ma trasferibile.
Partendo da questo presupposto, la coreografia verrà investigata attraverso un lavoro di trascrizione su materiali diversi di gesti, testi, immagini, movimenti, alla ricerca di nuove narrazioni. Un lavoro collettivo di precisione, da una materialità all’altra, che sfocerà in un dialogo partecipato con il pubblico.

Il laboratorio sarà strutturato in due parti:
dalle 10.00 alle 13.00 : analisi e discussione
dalle 14.00 alle 17.00 : lavoro pratico.

Italiana ma residente da oltre vent’anni in Svezia, Cristina Caprioli è una delle figure di spicco del panorama artistico scandinavo. Dopo aver frequentato l’Accademia del Balletto di Stoccolma, si trasferisce a New York dove si perfeziona al Merce Cunningham Studio e all’American Ballet School e dove lavora con il coreografo Douglas Dunn. Dopo una carriera come danzatrice in Svizzera e Germania, si trasferisce a Stoccolma e nel 1998 fonda la compagnia indipendente ccap, per la quale ha creato oltre 30 lavori, tra cui Trees e Omkretz, presentati l’anno scorso a Fabbrica Europa.È stata Direttore del programma di coreografia dell’University College di Danza in Svezia e insegna regolarmente in Svezia e all’estero. Nel 2006 ha ricevuto il prestigioso Premio Cullberg. Autrice di lavori che scardinano le convenzioni linguistiche e percettive della danza, è attiva anche come teorica e curatrice di progetti, tra cui nel 2012 il convegno Weaving Politics.