La partenza della marcia ‘Insieme senza muri’ a Milano, 20 maggio 2017. Ansa/Daniel Dal Zennaro

Dall’ANSA — Voleva essere una festa e una festa è stata la marcia antirazzista di Milano per dire no a muri e divisioni e sì all’integrazione. Secondo le stime di chi l’ha  organizzata hanno partecipato centomila persone. Ben più delle diecimila ipotizzate alla vigilia.

Tutto si è svolto senza incidenti o quasi: solo una contestazione al Pd da parte di un gruppo di antagonisti che avrebbe voluto l’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza, fuori dal corteo. Rappresentanti di tante comunità straniere, alcuni con i costumi tradizionali, si sono mischiati a sindaci con la fascia tricolore, a partire da quello di Milano, Giuseppe Sala. Migranti, associazioni dalla Caritas a Legambiente, personaggi famosi (da Gino Strada a Roberto Vecchioni passando per il fondatore di Slow Food Carlin Petrini e la segretaria Cgil Susanna Camusso), politici (dal ministro Maurizio Martina a Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani, al segretario di SI Nicola Fratoianni) e tanta gente comune. Tutti dietro al presidente del Senato, Pietro Grasso, a Beppe Sala e a Emma Bonino, che hanno aperto il corteo. Non c’era invece il segretario del Pd Matteo Renzi, a Milano per un incontro, che avrebbe poi espresso solidarietà a Minniti per le critiche ricevute.

Una parte del corteo – quella legata alla piattaforma ‘Nessuno è illegale’ di cui fanno parte centri sociali e associazioni come il Naga – aveva annunciato di voler contestare non solo la legge Bossi-Fini ma anche i nuovi provvedimenti del ministro dell’ Interno Marco Minniti che del Pd è esponente di spicco. A fianco di Sala ha invece voluto sfilare il presidente del Senato Pietro Grasso che ieri aveva incontrato i feriti della stazione e oggi ha visitato la Questura. “Integrazione significa sicurezza” ha detto. “Chi è nato e studia in Italia è italiano”: una risposta indiretta alle critiche del centrodestra. Al quale ribatte anche Nicola Fratoianni che invita Salvini a “farsi curare”. Matteo Salvini, infatti, ha parlato di una “marcia per gli invasori”. Berlusconi, invece, di una delegittimazione delle forze dell’ordine mentre, dopo il ferimento di due militari e un agente Polfer alla stazione Centrale, c’era chi aveva chiesto di cancellare la marcia.

A loro ha risposto Sala: “Sono convinto che se avessero chiesto ai militari feriti se era giusto fare la manifestazione di oggi loro avrebbero detto di sì. Il tema dell’ immigrazione riguarderà le nostre vite per i prossimi decenni e io voglio essere un costruttore di ponti non di muri”. “Oggi diciamo che non torniamo indietro. Non costruiremo con i mattoni dell’intolleranza nuovi muri e divisioni” ha aggiunto Grasso. “Siamo in piazza perché nessuno è illegale”, ha affermato Fratoianni. Sul palco sono intervenuti anche la portavoce dell’ agenzia Onu per i rifugiati Carlotta Sami, Emma Bonino, don Virginio Colmegna. Tra un intervento e l’altro, la musica. “Grazie Milano, sicura e accogliente” ha twittato il premier Paolo Gentiloni. E l’assessore Pierfrancesco Majorino, che ha contribuito a organizzare l’evento, si è augurato che ora altri “prendano il testimone” e organizzino un’altra marcia. “Credo che non si possa che esprimere grande soddisfazione per la bella riuscita dell’importante e positiva marcia di Milano “Insieme senza muri”” ha osservato Lorenzo Guerini (Pd) che ha però voluto anche sottolineare “l’attento impegno per garantire la sicurezza di ogni cittadino come sta facendo molto positivamente e con efficacia il governo attraverso il lavoro del ministro Minniti”. (ANSA)