La Giornata internazionale degli
scomparsi, che ricorre domenica 30 agosto, e’ l’occasione per ricordare la
loro lotta e richiesta di giustizia. Aspettare il giorno che una persona cara torni a casa e sapere che questa
attesa potra’ durare tutta l’esistenza, ignorare dove quella persona si
trovi e persino se sia ancora in vita, dopo aver bussato a tutte le porte
senza aver avuto risposta: questa e’ la vita delle famiglie degli
scomparsi in ogni parte del mondo. Centinaia di migliaia di casi di sparizioni forzate rimangono irrisolti e
a questi si aggiungono nuovi casi ogni anno. Le sparizioni forzate
continuano a essere usate dai governi come strumento di repressione per
mettere a tacere il dissenso, eliminare gli oppositori, perseguitare
gruppi etnici, religiosi e politici. Sono un crimine che si nutre del
silenzio, ponendo le vittime al di la’ della protezione della legge,
celando il loro destino e nascondendo l’identita’ dei responsabili. Molte
delle vittime di sparizione forzata vengono torturate e uccise.

Ma, come sottolinea Amnesty International, la comunita’ internazionale ha
un nuovo strumento per combattere questo scandalo: la[ Convenzione
internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni
forzate->http://www2.ohchr.org/english/law/disappearance-convention.htm], adottata nel 2006 ma non ancora entrata in vigore, potrebbe fare
la differenza.

Questo trattato obbliga gli stati a introdurre il reato di sparizione
forzata nella legislazione nazionale, a proteggere i testimoni e a
perseguire sul piano penale ogni persona coinvolta; riconosce il diritto
delle famiglie a conoscere la verita’ e a ottenere la riparazione del
danno; chiede agli stati di prevenire le sparizioni forzate mediante
rigorose garanzie a tutela delle persone private della liberta’, di
svolgere ricerche sugli scomparsi e, qualora risultino deceduti, di
individuarne i resti e restituirli alle famiglie; infine, chiede agli
stati di avviare procedimenti penali nei confronti di presunti autori di
sparizioni forzate nel proprio territorio, a prescindere da dove il
crimine sia stato commesso, oppure di estradarli verso un altro stato o di
consegnarli a un tribunale penale internazionale.

Affinche’ la Convenzione entri in vigore, dando cosi’ una prospettiva alle
famiglie che ancora cercano i propri cari, occorrono solo altre sette
ratifiche. Amnesty International chiede a tutti i governi di celebrare la
Giornata internazionale degli scomparsi dando massima priorita’ alla
ratifica e annunciando quando questa verra’ approvata.
_ La 64ma Assemblea
generale delle Nazioni Unite, che si apre a New York il 15 settembre,
offrira’ ai governi un’opportunita’ importante per farlo.

La Convenzione entrerà in vigore quando sarà ratificata da 20 paesi.
_ La Nigeria è stato il tredicesimo paese a ratificarla il 27 luglio 2009. Occorrono altre sette ratifiche. Amnesty International sta conducendo una campagna perchè la Convenzione entri in vigore il prima possibile e crede che questo obiettivo possa essere raggiunto entro la fine del 2009.

Amnesty International intende [fare pressione->http://www.amnesty.it/flex/FixedPages/IT/appelliForm.php/L/IT/ca/160] su questi dieci paesi affinché ratifichino la Convenzione: Burundi, Capo Verde, Costa Rica, Libano, Marocco, Pakistan, Paraguay, Portogallo, Serbia e Timor-Est.