Come in molte città italiane, anche a Siena le donne hanno deciso di uscire dal silenzio e di incontrarsi in Piazza Salimbeni (ore 15.30), per esprimere il loro disagio nei confronti di un sistema culturale in cui non si riconoscono, per tirar fuori la loro voglia di lottare, per manifestare le loro diverse opinioni e i valori in cui credono.Da venerdì 4 febbraio molte donne di generazioni, esperienze e percorsi di vita diversi, si sono date più volte appuntamento presso la Sala Gialla dell’istituto Tommaso Pendola, per rispondere alla necessità, avvertita con forza da ciascuna di loro, di esprimere il proprio dissenso nei confronti di un sistema politico, sociale e culturale al cui centro è posto un modello femminile, che non è semplicemente polare rispetto alla realtà, ma addirittura degradante.
_ Da questi incontri è emersa e si è concretizzata la voglia di scendere in piazza e di unirsi all’appello nazionale, in maniera originale e costruttiva.

L’aspetto più importante, che ha animato le discussioni delle donne senesi è proprio l’atteggiamento propositivo e proiettato al futuro. Le organizzatrici, infatti, non vogliono che l’esperienza a cui hanno dato avvio, si esaurisca domenica in piazza, ma intendono impegnarsi affinché evolva in un percorso di riflessione sui diritti, sulle aspettative e sulle necessità delle donne oggi, con particolare attenzione per il contesto territoriale.

Le donne di Siena si uniscono, così, alla protesta che attraverserà l’Italia domenica, sfidando ogni accusa di moralismo o qualsiasi altra riduzione semplicistica del loro impegno, convinte di poter mettere a tacere ogni provocazione con la forza delle loro idee e con la determinazione a mantenere vivo il dialogo tra donne e a costruire un fecondo futuro.

La regia stessa della manifestazione rivela lo spirito costruttivo del gruppo di organizzatrici.
_ Coerentemente con la natura politica (e non moralistico-bacchettona, come qualcuno sostiene) della manifestazione e con l’ambizione di dar vita ad un futuro percorso di discussione sulla condizione femminile, è stato deciso di focalizzare l’attenzione su tre ampi temi di riflessione: il primo riguarda la violenza e quindi la dimensione della corporeità, della sessualità, della maternità; il secondo la sfera del lavoro,di quello professionale e di quello di cura, del lavoro precario, delle condizioni di accesso e selezione; infine, il terzo riguarda la politica, la rappresentazione politica, la partecipazione, la presenza delle donne nei luoghi del potere.

A questi temi, ricchi di possibili declinazioni, si affiancano le tre parole d’ordine della manifestazione: Democrazia, Libertà, Cittadinanza.
_ Ogni tema verrà introdotto dalla lettura dei risultati statistici, per mostrare, con la chiarezza dei numeri, quanto sia ancora lontana la parità tra i generi in termini di opportunità, di uguaglianza, di potere, di libertà. Dopo i numeri lo spazio sarà consacrato alla voce delle donne: le organizzatrici, e le partecipanti che ne faranno richiesta, prenderanno la parola su ciascuno di questi temi, partendo da sé, scegliendo liberamente le parole e lo stile con cui esprimersi.

Ogni intervento verrà letto e depositato in una grande scatola, dove verrà conservato insieme a tutti gli altri, come patrimonio iniziale per il lavoro di riflessione che seguirà il 13 febbraio.

L’obiettivo delle donne senesi è di realizzare un momento di partecipazione coinvolgente e ricco di stimoli per il futuro, che le donne della città vogliono disegnare insieme, all’insegna della libertà e di una completa e attiva cittadinanza femminile.